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lunedì 27 maggio 2013

Il Vulcano Marsili


" Il vulcano Marsili sarà di scena il 21 maggio 2011? 
Nota del Professor Mastrolorenzo " di MalKo

Alcuni lettori ci scrivono con una certa inquietudine perché circola in rete e sui media, la profezia enunciata dai parascienziati, così li chiamano, che il 21 maggio 2011 il vulcano Marsili debba produrre un’eruzione accompagnata da onde di tsunami che spazzerebbero la parte meridionale della nostra Penisola che si affaccia sul tirreno. Gli scenari così prospettati, va da se che sono un tantino surreali.

La lettrice Monica, nello spazio riservato ai commenti, ha posto alcune domande a proposito del Marsili e della sua pericolosità intrinseca.
Andiamo alle risposte. L’Etna per storia e tradizione è un vulcano di superficie, di notevole importanza ed è più che monitorato. Il Marsili per ubicazione e storia recente, dubitiamo che possa essere controllato in termini fisici e chimici alla stregua di quanto già si fa per l’Etna. Bisogna anche dire che da poco, anche sulla scorta di allarmismi ingiustificati, l’attenzione sul vulcano più grande d’Europa sia  nettamente in crescita.

La lettrice Monica ovviamente, attraverso le sue domande intendeva capire se siamo in condizioni di prevedere un’eruzione vulcanica con netto anticipo. Le eruzioni vulcaniche non sono matematicamente prevedibili, sia nel lungo sia nel medio termine. Nel breve e brevissimo invece, forse è possibile azzardare ipotesi che potrebbero rivelarsi comunque e alla fine fallaci.

Anche se eruttasse il Marsili, una distanza di oltre cento chilometri dalla costa con una colonna d’acqua sovrastante di quattrocentocinquanta metri, dovrebbe rappresentare un limite di sicurezza cospicuo per ritenere le popolazioni peninsulari al sicuro dai fenomeni vulcanici più violenti e distruttivi.
Del Marsili quindi, più che l’eruzione, è stato sottolineato il rischio tsunami come elemento concreto di preoccupazione, generabile, dicono gli esperti,  da frane da crollo che potrebbero staccarsi dai declivi subacquei del monte sommerso.
Tali crolli potrebbero originarsi in seno a un’eruzione, un sisma o anche per processi naturalmente legati alla gravità e ai suoi equilibri.

Per capire il problema in termini concettuali, basti pensare a quello che succede in una piscina: il nostro voluminoso amico che si getterà in acqua a tuffo, genererà onde. Se lo stesso scende lentamente dalla scaletta, l’acqua rimarrà sostanzialmente immota. La frana quindi, nel caso di eventi legati a questo tipo di fenomeno e remotamente ipotizzati per il Marsili, per produrre onde anomale, dovrebbe essere volumetricamente (metri cubi) molto grande, con velocità di distacco e impatto sostenuta, per  smuovere masse d’acqua dai fondali che si muoverebbero poi sotto forma di onde. Predire un’eruzione è un azzardo. Prevedere una frana lo è ancora di più. Indicare una data di una calamità è fuori da ogni logica scientifica.

Al Professor Giuseppe Mastrolorenzo, esperto di vulcani, chiediamo una nota che valga come risposta alla nostra lettrice Monica, ma anche a tutti i nostri lettori che vivono con ansia una profezia, quella della fine del mondo ad opera del Marsili, il 21 maggio 2011, che, pur non avendo fondamento in termini di previsioni, si è rivelata a torto notizia a  grande  impatto giornalistico.
Il parere del Professor Mastrolorenzo è il seguente:

<< le conoscenze vulcanologiche sul Marsili sono ancora limitate, e da poco è stata ipotizzata la realizzazione di una rete di monitoraggio confrontabile con quelle di altri vulcani attivi italiani. 
Allo stato attuale non esistono elementi per ritenere che siano state o siano in atto modificazione di parametri vulcanologici, geochimici o geofisici che riguardano il Marsili. In termini rigorosamente scientifici quindi, non c’è alcuna novità! Suggerisco a questo proposito un criterio molto semplice e universalmente valido per capire se una data notizia riguardante il rischio di terremoti, eruzioni vulcaniche, frane o tsunami, possa avere fondamento scientifico. Si adotti la regola che, qualsiasi notizia riguardante uno di tali eventi, che riporti anche il giorno in cui si verificherà, deve essere del tutto ignorata.  Questo perché con le attuali conoscenze scientifiche è assolutamente impossibile la previsione di un’eruzione, un terremoto o di altri eventi a questi correlati, che riportino addirittura l’indicazione della data. Si parla, infatti, sempre di generiche probabilità che l’evento possa verificarsi in un intervallo più o meno lungo, ma mai di certezza>>.
 
 

1 commento:

  1. articolo pubblicato su hyde park il 19 maggio 2011.
    http://www.rivistahydepark.org/rischio-vesuvio-campania/21-maggio-2011-sara-di-scena-il-marsili-note-del-professor-mastrolorenzo-e-di-malko/

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malkohydepark@gmail.com