La linea rossa circoscrive i 25 comuni vesuviani da evacuare totalmente in caso di allarme vulcanico. |
“Rischio
Vesuvio: istruzioni operative… “ di
MalKo
Intorno al Vesuvio si
contano circa settecentomila abitanti, tra cui alcune migliaia di stranieri
provenienti da diverse nazioni e continenti, che sentono parlare di area a
rischio e piani d’emergenza, magari senza capire perfettamente la situazione
e quali cose bisogna sapere e cosa fare in caso allarme.
Innanzitutto precisiamo che
non è possibile allo stato attuale delle conoscenze riuscire a prevedere tra
quanto tempo potrà verificarsi un’eruzione vulcanica e quanto possa essere
violenta. Di certo c’è una struttura scientifica chiamata Osservatorio
Vesuviano, che effettua il monitoraggio continuo dei vulcani (Vesuvio, Campi
Flegrei e Ischia) ed è pronta a lanciare l’allarme in caso di pericolo.
Ogni
comune dell’area vesuviana e dell’area flegrea sta preparando per precauzione i
piani d’emergenza comunale per affrontare l’eventuale futuro risveglio dei
vulcani. Al momento la situazione è tranquilla. Entro il 31 dicembre 2015
i comuni pubblicheranno i piani di protezione civile anche online dove saranno
riportati alcuni dati utili per la popolazione.
Il
sindaco è l’autorità locale di
protezione civile ed ha il compito di garantire la sicurezza ad ogni cittadino
residente o di transito sul territorio amministrato a prescindere dalla
nazionalità e dallo stato giuridico.
E necessario però, che ogni
cittadino conosca una serie di notizie che riguardano l’organizzazione di
protezione civile, come ad esempio i livelli di allerta vulcanica stabiliti
dall’autorità scientifica che sono :
I 4 livelli di allerta vulcanica. |
Ad ogni livello di allerta vulcanica corrisponde una fase operativa che indica cosa fare. Per il Vesuvio il livello base
(verde) è quello attuale. Se si dovesse passare alla fase 1 di attenzione (gialla), non è richiesta alla popolazione un’azione particolare se non quella di organizzare le proprie cose se
l’indice di pericolosità vulcanica dovesse aumentare. L’allerta potrebbe anche
regredire. La fase 2 di pre allarme (arancione) consente ai cittadini che hanno un
proprio mezzo di trasferimento e la possibilità di una sistemazione autonoma
fuori dal settore a rischio, di potersi già allontanare se lo desiderano.
In caso di allarme
(fase 3) tutti gli abitanti e i soccorritori devono necessariamente allontanarsi dalle zone
rossa 1 e rossa 2. Chi non ha un proprio mezzo di trasferimento deve portarsi
nell’area d’incontro comunale. Chi
ha un proprio mezzo di trasferimento ma non un alloggio autonomo, deve
raggiungere le aree di accoglienza
al di fuori della zona a rischio. Sia le aree d’incontro comunale che le aree
di accoglienza, saranno prossimamente indicate nei piani di protezione
civile che sono in corso di redazione.
L’autorita’ regionale di
protezione civile ha definito tre diverse categorie di appartenenza
corrispondenti alle esigenze di ogni singolo cittadino. Queste categorie potrebbero
essere oggetto di censimento comunale ai fini organizzativi.
Le 4 fasi operative. |
Classificazione (A,B,C) delle esigenze dei cittadini da evacuare in caso di allarme vulcanico, |
Di seguito riportiamo la tabella
dei gemellaggi prevista per i 25 comuni dell’area vesuviana con le regioni
italiane. La procedura dei gemellaggi sarà attuata prossimamente anche per i
comuni dell’area flegrea.
Caro signor Malko,
RispondiEliminaGrazie! -
Una buona ricetta
ma ancora deve
il modo di rilassamento del Vesuvio
seguita!
Cordiali saluti
Hans-Hermann Uffrecht
Egregio Signor Hermann, conosco il suo pensiero sulla mitigazione del rischio vulcanico. Purtroppo in area vesuviana non è possibile perforare. La scienza italiana infatti, punta soprattutto sulla previsione delle eruzione per difendere le popolazioni esposte. Cordialità. Malko
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