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sabato 21 ottobre 2023

Rischio eruttivo ai Campi Flegrei: solo bradisismo dicono... di Malko

 

La darsena di Pozzuoli a ridosso del Rione Terra


Da quando il suolo si è sollevato di oltre un metro di altezza nel caseggiato del Rione Terra a Pozzuoli a causa del bradisismo, i Campi Flegrei sono assurti a evento mediatico di tutto rispetto, carpendo l’attenzione dei media e delle massime autorità scientifiche e di protezione civile che, anche per le diverse vedute degli esperti sull’origine e la pericolosità dell’ultra millenario fenomeno bradisismico, hanno favorito l’accensione dei riflettori sulla città di Pozzuoli.

In molti sono accorsi all’au secours lanciato dai primi cittadini flegrei, e principalmente dal sindaco Manzoni, capitano di cordata e  titolare amministrativo dei territori puteolani dove si registra la maggiore gibbosità crostale. Il primo risultato politico raggiunto, è stato l’approvazione di quattro punti da parte del ministro Musumeci, comprendenti:

1.    un piano di evacuazione in caso di grave bradisismo;

2.    un’analisi valutativa sulla vulnerabilità degli edifici;

3.    il potenziamento delle strutture di Protezione Civile;

4.    un piano per la comunicazione istituzionale.

Cosa sia il grave bradisismo non è stato circostanziato dalle autorità scientifiche, ma presumiamo che si voglia intendere una accelerazione del fenomeno del sollevamento del suolo impossibile da decifrare nell’immediato, accompagnato da sciami sismici cagionati dalle pressioni esercitate nel sottosuolo dai fluidi surriscaldati dal materiale magmatico. Questi, acquisendo energia espansiva, curvano e piegano e spezzano gli strati rocciosi soprastanti producendo onde elastiche. Non si può neanche escludere nelle dinamiche del fenomeno, una diretta partecipazione del prodotto incandescente in lentissima e pulsante ascesa… L’ osservatorio vesuviano però, esclude quest’ultima possibilità, perché, dicono, eventuali movimenti magmatici verso l’alto, verrebbero immediatamente rilevati dalle loro potenti strumentazioni multi parametriche posizionate nell’area flegrea…

Secondo le intenzioni della protezione civile, politicamente coordinata dal ministro Musumeci, entro poche decine di giorni dovrà essere messa su carta la zona rossa bradisismica, che non va confusa con la zona rossa vulcanica legata al rischio eruttivo. Non va neanche confusa con la mappa di pericolosità sismica zonale, che ci rimanda un quadro di terremoti a bassa e moderata energia, i cui epicentri in prevalenza si spostano dalla "campana" bradisismica verso la Solfatara, fino a raggiungere il popoloso quartiere di Bagnoli.

Anche per il bradisismo, ci si attende una zona rossa e arancione e gialla, in modo da avere il gradiente di sollevamento almeno sui capisaldi di misura, con la specifica della soglia di riferimento in centimetri per ogni settore menzionato in ascesa. 

La classificazione della zona rossa bradisismica dovrebbe garantire una puntualità e una priorità nei sopralluoghi di verifica statica degli edifici. Occorre notare però, che le paure dei puteolani sono tutte concentrate nei terremoti più che nel fenomeno che li genera, impercettibile per lentezza: se non fosse così, dovrebbe scattare immediatamente l’allarme evacuativo della zona rossa. Onde definire con buona logica la zona dove cominciare i sopralluoghi, la zona rossa bradisismica già circoscritta dall’INGV, dovrebbe sovrapporsi a quella sismica zonale, e quindi offrire un riferimento da dove partire con i controlli: diversamente occorrerà procedere con il sopralluogo a richiesta. È appena il caso di ricordare che la zona rossa bradisismica e quella sismica ricadono totalmente nella zona rossa a rischio eruttivo, e quindi contrariamente a quanto dicono i discorsi ad commodum sul  bradisismo, certamente la zona a maggiore pericolosità rimane quella vulcanica.

Nella mappa sottostante dell’INGV che mostra la “campana” bradisismica, abbiamo riportato a nostra mano tre zone discorsivamente utili, e non scientificamente determinate.

carta tematica INGV rimodulata con tre zone a scopo discorsivo

Invece, la carta messa a punto dall'INGV (immagine sottostante), degli eventi sismici sul breve periodo, rende bene l’idea sul dove si scaricano generalmente le energie bradisismiche. D'altra parte se i terremoti sono dettati dal bradisismo, quelli che si presentano fuori dal raggio del fenomeno, presupponiamo che debbano essere di origine direttamente vulcanica o tettonica.

Carta tematica INGV

Pur avendo contezza della zona bradisismica e simica, è utile precisare che non è possibile riportare con precisione l'indice di pericolosità del fenomeno sismico, perché questo dato, pur abbastanza circoscritto come area d'origine, dipende certamente dalla magnitudo e dalla profondità degli ipocentri, ma anche dalla vulnerabilità degli edifici: dati questi ultimi, non noti agli organi di protezione civile. Le autorità scientifiche hanno chiarito che per la loro natura è difficile che si possano generare sismi di grandi magnitudo (la stima è ≤ 5 Richter). Mentre invece è probabile che gli ipocentri dei sismi si verifichino nei primi 4 chilometri. Diciamo pure che forse è l’unico caso quello del flegreo, dove è possibile ipotizzare in linea assolutamente generale, magnitudo e profondità ipocentrale dei terremoti, fermo restante la nota impossibilità a prevederli temporalmente. Nel disegno sottostante abbiamo materializzato il triangolo di pericolosità sismica, dove l’unico dato ad oggi, che potrebbe fare la differenza è la vulnerabilità degli edifici. 

Quello che attende i verificatori di stabilità degli edifici sarà un compito arduo, perché sarà molto difficile classificare le cause riguardanti lesioni minori o distacchi di intonaco, magari dovuti a infiltrazioni acquifere e rigonfiamenti da ruggine; altre cause possono essere la cattiva qualità dei materiali utilizzati o i difetti costruttivi o semplici assestamenti preesistenti alla crisi bradisismica. Tutte cause che con i terremoti a bassa energia hanno scarsa correlazione. Quale debba essere il destino dei fabbricati dichiarati pericolanti, ce lo diranno i tecnici e i sindaci e la regione. Quello da cui bisognerà rifuggire però, è lo sperpero di denaro pubblico, perché se determinati palazzi necessitano di adeguamento sismico a partire dalle fondamenta, e magari vengono evacuati perchè dichiarati pericolanti, sarà conveniente abbatterli  assegnando agli sfollati della zona bradisismica grave, una residenza fuori dal perimetro della zona rossa vulcanica. A nessuno venga in mente in nome di una discutibile resilienza,  di spendere moneta per stabilizzare case o palazzi,  in un settore che rimane ad alta pericolosità vulcanica, e pure sismico e bradisismico a permanenza...

Il 13 ottobre 2023 è entrato in vigore il Decreto Legge sul bradisismo, finanziato dallo Stato con 52,2 milioni di euro. Il sindaco di Napoli Manfredi, così come il collega di Bacoli, premono affinché si possa assumere personale da dedicare agli uffici tecnici per almeno tre anni, e non per un solo anno come previsto dal decreto, altrimenti, dicono, sono difficili le assunzioni. Stranamente pure i sindaci di altre zone cercavano mano d'opera tecnica, per evadere le migliaia di pratiche di condono... 

Il presidente De Luca visto il movimentismo di terzi, ha chiarito  che la viabilità è una competenza regionale come la sanità e i piani d'emergenza ospedalieri... tra l'altro ha aggiunto:<< che non possiamo avere un’espansione irrazionale di edilizia in area a rischio>>. Interessante... come  pure l’accento che il governatore ha messo sullo stato di attenzione giallo:<< …Ma non è ancora chiaro cosa e quando potrebbe spingere i tecnici a passare a quello arancione…>>. Su quest’ultimo interrogativo pensiamo che non ci siano risposte adeguate. Non abbiamo esperienze e dati delle precedenti eruzioni… Quindi il passaggio eventuale delle fasi di allerta da giallo ad arancione, saranno per loro natura frutto di interlocuzioni tra le autorità governative e la commissione grandi rischi. 

I contenuti di questo D.L. 12 ottobre 2023 n° 140, sono stati successivamente oggetto di una riunione tenutasi presso l’accademia aeronautica militare di Pozzuoli. All’incontro hanno presenziato due ministri: Sangiuliano e Musumeci; e ancora i vertici del dipartimento della protezione civile, i rappresentanti dei comuni e della regione e dell’area metropolitana e dell’INGV; del parco flegreo e altri… Tutti portatori di interessi.

Il sindaco di Pozzuoli ha espresso grande soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo più atteso: il riconoscimento del bradisismo come calamità a sé stante, diversa dal rischio sismico e diversa dal rischio vulcanico inviso agli amministratori. Non pochi evitano di riflettere sul fatto che il fenomeno bradisismico è certamente una diretta conseguenza del calore magmatico: per sollevare una città di oltre un metro, s’intuirà che occorre un bel po’ di energia (calore)… Da un punto di vista tecnico, occorre dire che il bradisismo ha nella sua radice semantica il termine lento. Lento sollevamento (o abbassamento) del suolo… Quindi, questo movimento verticale al momento non sembra incidere sulla statica dei fabbricati o sulle infrastrutture.  

Dalla cartina in basso (Barberi et altri), si evince il sollevamento rilevato nell’ultima crisi bradisismica degli anni ’80. Sulle pagine dell'INGV a proposito di questo periodo si legge:<< L'inizio della crisi bradisismica 1982-84 può farsi risalire all'estate del 1982 quando si evidenziò un sollevamento del suolo anomalo, seguito il 2 novembre da uno sciame sismico di 17 eventi in 2 ore localizzati poco a nord del porto di Pozzuoli ed avvertito dalla popolazione. Nel periodo giugno-novembre 1982 il sollevamento del suolo al porto di Pozzuoli fu stimato di circa 15 cm. Nei mesi successivi la sismicità si mantenne di lieve entità fino al 15 maggio 1983 in cui si verificò un evento di magnitudo 3.4 localizzato a Pisciarelli, nella conca di Agnano. Da quel momento la sismicità diventò più intensa concentrandosi nell'area Solfatara-Accademia. Il 4 ottobre 1983 si verificò l'evento di maggiore intensità (magnitudo 4) e il 13 ottobre si ebbe il primo sciame sismico costituito da numerosi eventi (229 eventi in poche ore). Dall'inizio della crisi fino alla fine del 1983 si registrarono oltre 5.000 eventi significativi. Nel 1984 aumentarono il numero di terremoti di magnitudo più elevata fino all'evento di magnitudo 3.8 dell'8 dicembre. Da quel momento la sismicità diminuì drasticamente fino a cessare del tutto nel 1985. Durante il periodo di crisi furono eseguite livellazioni geodetiche di precisione con periodicità trimestrale. Tali misure evidenziarono che il massimo sollevamento si ebbe nell’area di Pozzuoli. Nei due anni e mezzo intercorsi dall'estate del 1982 fino a tutto il 1984 si ebbe un sollevamento dell'area del porto di Pozzuoli di circa 185 cm che, unito al sollevamento di circa 170 cm del 1970-72, portò ad un sollevamento totale di circa 3.55 m.>>.

Bradisismo anni '80 (Barberi et altri).


Le indagini e le verifiche che si appresterebbero a fare i tecnici neo assunti, riguarderanno anche il famoso Rione Terra (Pozzuoli), luogo simbolo del bradisismo acuto e  ultra secolare, ma anche luogo simbolo della ricostruzione post bradisismo degli anni ’80, con interventi non si sa quanto oculati, atteso che le ristrutturazioni sono avvenute sulla punta dell’iceberg bradisismico. Sarebbe interessante sapere a che destinazione d’uso saranno adibiti i palazzoni del Rione Terra una volta ultimati, anche se sembra che a priori si voglia scartare una finalità abitativa, visto che trattasi di un agglomerato alto e senza spazi esterni immediatamente sicuri. Diventeranno uffici o bed and breakfast? Intanto pure  la fruibilità di questo luogo antico e storico a scopo turistico attraverso percorsi pedonali guidati è stata per il momento sospesa per motivi di sicurezza. Limitazioni numeriche sono state imposte anche per le visite ai sotterranei dell'anfiteatro Flavio.

Il Rione Terra di Pozzuoli


L’azione del ministro Nello Musumeci nel destinare risorse ai comuni ubicati territorialmente nel campo vulcanico flegreo per fronteggiare il bradisismo è sicuramente lodevole, ma senza prese di posizioni sull'edilizia, la sua azione è di assoluta impotenza a fronte del rischio vulcanico. Sarebbe stato encomiabile l'operato della commissione grandi rischi riunitasi per analizzare il rischio sismico e bradisismico ed eruttivo, se avesse rappresentato a chiare lettere che non si può continuare a edificare in una zona soggetta a multirischi, tra cui quello vulcanico, che sovrasta quello sismico e bradisismico per letalità dei fenomeni associati. D'altra parte sarebbe utile che s'imponessero dei vincoli antisismici maggiormente tutelativi nella zona focale puteolana, magari quale enclave della zona  sismica 2. 

Bene ha fatto il deputato Antonio Caso a chiedere in audizione alla camera, al dirigente della protezione civile della regione Campania Italo Giulivo,  come mai non è stato imposto uno stop legislativo all'edificazione residenziale in zona rossa vulcanica ai Campi Flegrei, alla stregua di quanto fatto per il Vesuvio nel 2003. Il Dott. Giulivo nella seduta citata ha risposto con qualche esitazione che il problema è politico, ma che avrebbe relazionato a chi di dovere. Il medesimo dirigente, alla domanda se nel flegreo e nell’attualità ancora si costruisse, ha preferito non rispondere.. 

Ovviamente è prevedibile che i verificatori della grave zona bradisismica provvedano nell'ambito delle verifiche, piantine catastali alla mano, a stilare una scheda per ogni singolo palazzo esaminato, verificando pure la liceità delle costruzioni e la loro regolarità in termini di licenze edilizie, di conformità, e condoni e sanatorie. Il lavoro di verifica dei tecnici pagati coi soldi pubblici, non può e non deve essere perduto. Tra l'altro dovrebbe poi essere informatizzato, per avere una rapida consultazione dei dati archiviati, onde usufruire di elementi di comparazione in caso di recrudescenza di questo fenomeno, per la prima volta assurto a calamità a se stante, classificato come bradisismo che può variare la sua incidenza in termini di gravità. Ci sembra di capire che oggi è un bradisismo giallo...

In tutti i casi da oltre oceano le autorità governative americane hanno invitato i propri marinai di stanza a Napoli, a tenere a portata di mano un kit di sopravvivenza nel caso dovesse cambiare il livello di allarme vulcanico ai Campi Flegrei...




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