Arbusto prospiciente la Valle dell'Inferno (Vesuvio) e sullo sfondo l'orlo calderico del Mt. Somma |
“Rischio
Vesuvio: il film Pompeii e i gemellaggi comuni-regioni innescano ansie nella
zona rossa” di MalKo
Il
governo Letta prima di chiudere i battenti ha firmato gli atti necessari per
rendere operativi i gemellaggi tra i venticinque comuni della zona rossa Vesuvio con le Regioni italiane. In caso di necessità, infatti, i circa
settecentomila abitanti del vesuviano dovranno essere ospitati dalle diciannove
Regioni chiamate in causa da un atto di solidarietà che, probabilmente,dovrà
essere foraggiato dallo Stato
centrale.
La
novità, in effetti, consiste nella firma del decreto e non nei gemellaggi che
sono una vecchia argomentazione operativa. Ricordiamo ad esempio che nel 2001
il comune di Portici concepì l’esercitazione di protezione civile (Vesuvio 2001) consistente in una
simulazione di evacuazione a fronte appunto del rischio vulcanico.
Si
testarono in quell’occasione tutte le vie di allontanamento compreso quella
ferroviaria e autostradale per raggiungere il comune di Bellaria, in Emilia Romagna. Infatti, era quella la Regione gemellata
con Portici. Oggi hanno scelto il Piemonte: in tutti i casi l’associazione
nazionale dei comuni (ANCI) ha chiesto di conoscere le logiche che hanno
caratterizzato gli attuali abbinamenti comuni-regioni.
L’esercitazione
di Portici tenutasi nel 2001 fu molto formativa e interessante e ricca di
aneddoti. Il treno che doveva arrivare alle nove nella stazione di Portici, arrivò
con circa un’ora di ritardo perché a Torre Annunziata, luogo di sosta notturna del
convoglio, all’ispezione mattutina furono scoperte un certo numero di persone senza fissa dimora che stanziavano nei vagoni. Costoro dormivano placidamente negli
scompartimenti con tutte le loro cose sparpagliate in gran disordine sui
sedili. Nella ridente cittadina di Bellaria poi, si costatò, e solo all’arrivo,
che il treno era più lungo della banchina di stazione…
Ritornando
all’odierno, se gli allarmismi che si registrano in giro circa la possibilità
di una prossima eruzione del Vesuvio sono frutto degli accordi sui gemellaggi
appena sanciti, si risparmino pure ansie: l’argomento gemellaggi è decisamente vecchio
e non è scaturito da allarme geologico. Per quanto riguarda il film Pompei, gustatevelo, soprattutto per il romantico finale senza lavorare di fantasia. Un accostamento lo si potrebbe fare tra film e realtà soprattutto per la parte politica relativa alla voglia di cemento...
Come
successe con il terremoto dell’Aquila, occorre però, e ancora una volta
ricordare, che una possibile eruzione non può essere predetta con largo
anticipo (pena falsi allarmi) e neanche può essere esclusa. Gli esperti intanto prevedono di prevedere la risalita del fuoco astenosferico dal
profondo in tempi comunque utili. Anche
questa teoria o affermazione è un po’ vacua, perché per sostenere il concetto
di tempo
utile, è necessario conoscere prima i tempi d’evacuazione occorrenti ai
settecentomila abitanti del vesuviano, soprattutto per darsela a gambe levate da quel misurato e affollato
contesto territoriale litoraneo, stretto tra mare e monte e ricadente per
intero nella zona nera Gurioli.
Oggi,
la nuova zona rossa, quella da evacuare all’occorrenza, comprende l’area sotto
riportata: come si vede i soli comuni di Nola e Napoli e Pomigliano d’Arco
hanno ricevuto uno “sconto” sulla quantità di territorio soggetto ad
evacuazione preventiva completa.
Ultima (?) riperimetrazione della zona rossa Vesuvio |
La
nostra impressione è che ci sia sempre qualche piccola furberia che regola la
prevenzione in area vesuviana. Ad esempio, il territorio di Poggiomarino alla fine è stato deciso che dovrà essere evacuato in toto in caso di allarme: le
statistiche, come anche per Scafati, gli sono sfavorevoli per quanto riguarda la pioggia di piroclastiti (cenere e lapilli). Buona parte
dello stesso territorio non è sottoposto però ai limiti previsti dalla legge regionale 21/2003, per intenderci,
quella che non consente più di edificare in termini residenziali. In altre
parole, Poggiomarino non ha limiti nell’edilizia pur permanendo in zona rossa. A
dire il vero non si capisce un granché…qualcosa non quadra. Dovremmo chiedere
lumi all’assessore regionale Professor Edoardo Cosenza o al Dipartimento della
Protezione Civile che sembra abbia ratificato il tutto.
La
nostra teoria è che finché non si confeziona e si vara il piano di evacuazione
della zona rossa Vesuvio, tutti i piani di fabbrica dovrebbero essere sospesi. Il
baricentro dell’edilizia nel frattempo dovrebbe essere spostato sulle opere di
pubblica utilità e sulle arterie stradali da farsi soprattutto in senso
radiale al vulcano, senza narcotizzare la pubblica opinione con la sola strada statale 268 che non
è per niente la risoluzione di tutti i problemi di viabilità evacuativa del vesuviano. Vorremmo
poi capire quali sono i limiti dei 100 Km2 della zona blu: nessuno ne parla se non con propositi futuri. Eppure in
questa zona gli scenari previsti avvertono che nella conca di Nola si debbano prevedere, soprattutto in seno ad eruzioni
esplosive (portatrici d’acqua e di cenere impermeabilizzante), importanti
fenomeni di alluvionamento. Durante l’eruzione del 1631 (EMA), infatti, i paesi
di Marigliano e Cicciano furono sommersi da circa 2-3 metri d’acqua con fenomeni di
dilagamento che cagionarono numerose vittime.
Prima
di mettere mano a qualsiasi decisione operativa, dovremmo incominciare a
lavorare di prevenzione, senza macchiavellismi e tour comunali a cura della
Regione Campania per assicurare ai sindaci e non solo a quelli, che tutto
sommato qualche pietra si può ancora mettere. Che ipocrisia…
TAVOLA DEI GEMELLAGGI COMUNI-REGIONI
BOSCOREALE
|
CALABRIA
|
BOSCOTRECASE
|
BASILICATA
|
CERCOLA
|
LIGURIA
|
ENCLAVE POMIGLIANO
D’ARCO
|
VENETO
|
ERCOLANO
|
EMILIA ROMAGNA
|
MASSA DI SOMMA
|
MOLISE
|
NAPOLI - BARRA
|
LAZIO
|
NAPOLI - PONTICELLI
|
LAZIO
|
NAPOLI - SAN GIOVANNI A
TEDUCCIO
|
LAZIO
|
NOLA
|
VALLE D’AOSTA
|
OTTAVIANO
|
LAZIO
|
PALMA CAMPANIA
|
FRIULI VENEZIA GIULIA
|
POGGIOMARINO
|
MARCHE
|
POLLENA TROCCHIA
|
TRENTINO ALTO ADIGE
|
POMPEI
|
SARDEGNA
|
PORTICI
|
PIEMONTE
|
S. GENNARO VESUVIANO
|
UMBRIA
|
S. GIUSEPPE VESUVIANO
|
VENETO
|
SAN GIORGIO A CREMANO
|
TOSCANA
|
SAN SEBASTIANO AL VESUVIO
|
PUGLIA
|
SANT’ANASTASIA
|
VENETO
|
SCAFATI
|
SICILIA
|
SOMMA VESUVIANA
|
LOMBARDIA
|
TERZIGNO
|
ABRUZZO
|
TORRE ANNUNZIATA
|
PUGLIA
|
TORRE DEL GRECO
|
LOMBARDIA
|
TRECASE
|
SICILIA
|
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